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Giuseppe Giarrizzo

geboren am 21. Januar 1937 in Casteltermini
gestorben am 16. Januar 2024 in Rastatt

Der Herr ist mein Hirte, mir wird nichts mangeln. Er weidet mich auf einer grünen Aue und führet mich zum frischen Wasser.


Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. (Psalm 23)


Trauerrede vom 9. Februar 2024, Pfarrer Tobias Merz, Gaggenau

(deutsch, italienisch, französisch)


Liebe Trauergemeinde,


am Montag feierten wir das Fest der Heiligen Agatha. In Catania, auf Sizilien, wird sie besonders verehrt. Ich habe gelesen, dass es dort beim 3-tägigen Stadtfest bis zu einer Million Teilnehmer an den Feierlichkeiten, den Gottesdiensten und den Prozessionen gibt. Unser Mitbruder Giuseppe stammt von Sizilien. Die Insel, ihre Flora und Fauna haben tiefe Spuren bei ihm hinterlassen: ein Leben lang wusste er sich mit der Natur verbunden. Später in Bad Rotenfels war der Garten für ihn wie ein kleines Paradies. 


Giuseppe war ein Pionier. 1960, mit 23 Jahren, folgte er der Einladung, hier in Deutschland zu arbeiten. Er trat in die Fußstapfen seiner beiden älteren Brüder, die nach einer gewissen Zeit in Deutschland wieder nach Italien zurückkehrten. 


Anders als sie - entschied sich Giuseppe, hier zu bleiben. 


Schon früh zog er aus dem Wohnheim aus und suchte sich ein privates Zimmer, UND fand ein neues Zuhause bei der Familie Carl. Mit Tante Martha bestand bis zu ihrem Lebensende eine enge Verbundenheit. Seine Ankunft in Deutschland markierte den Beginn eines neuen Kapitels, das von Hoffnung und Entschlossenheit geprägt war. Er fand eine neue Heimat und schloss viele Freundschaften, unter anderem mit Familie Rohwer, die seine Leidenschaft für die Natur teilten. 


1965 heiratete er Vincenza. Ihre Hochzeit war nicht nur der Beginn ihres gemeinsamen Lebensweges, sondern auch ein Symbol für die Verwurzelung in ihrer neuen Heimat Bad Rotenfels.

 

Hier wurden ihre Kinder Pietro und Antonia geboren, denen Giuseppe und Vincenza das größte Geschenk machten, das Eltern bieten können: Liebe, Geborgenheit und die Möglichkeit, ihre Träume zu verwirklichen.


Giuseppe zeigte nicht nur bei der Arbeit einen hohen Einsatz, sondern er sah auch, dass man es hier in Deutschland mit einer guten Ausbildung und mit Fleiß zu etwas bringen konnte. So unterstützte er seine Kinder auf ihrem Bildungsweg, sodass Antonia durch ihre Sprachausbildung eine bemerkenswerte Karriere einschlagen konnte, und Pietro, trotz seines unerfüllten Wunsches nach einer Orgel, seine Leidenschaft für das Schreiben entdeckte und als Chefredakteur für eine Fachzeitschrift erfolgreich wurde.


Das Leben von Giuseppe war – wie gesagt - geprägt von Hingabe und Fürsorge – nicht nur für seine Familie, sondern auch für seine Freunde und die Gemeinschaft. Giuseppe war bekannt für seine handwerklichen Fähigkeiten, seine Hilfsbereitschaft und Gastfreundschaft. Seine Tür stand stets offen, sein Tisch war immer reich gedeckt, und sein Garten war ein Ort der Begegnung und des Austauschs.


Vielleicht ein sprechendes Bild für sein ganzes Leben, war der Abend vor seinem Abschied, wo er fröhlich seine Lieblingsschokolade genoss und Vincenza einen liebevollen Gute-Nacht-Kuss gab, - eben ein Leben voller Liebe, Fürsorge und Freude bis zum letzten Moment.


In seinem Glauben fand er Trost und Stärke. Er war ein gläubiger Mann, dessen Leben vom katholischen Glauben geprägt war, ein treuer Kirchgänger, der in der Gemeinschaft und im Gottesdienst Halt und Zuflucht fand.


Giuseppe lehrte seine Mitmenschen, dass das Leben ein kostbares Geschenk ist, das es zu genießen gilt. Seine Lebensfreude, seine Offenheit und sein unerschütterlicher Optimismus waren ansteckend. Er war ein Vorbild dafür, wie man mit Herausforderungen umgeht, ohne den Glauben und die Hoffnung zu verlieren.


Heute, da wir Giuseppe auf seinem letzten Weg begleiten, wollen wir uns an einen Menschen erinnern, der sein Leben mit Liebe und Hingabe gelebt hat. 


Vielleicht kann jener Baum, unter dem er seine letzte Ruhestätte findet, ein Symbol sein für seine Stärke, seine Güte und seine Liebe. 


Wir Christen glauben, dass alles Leben aus Gott kommt und zu ihm eines Tages zurückkehren wird. 


Bitten wir Gott darum, dass er unserem Mitbruder Giuseppe ein gnädiger und barmherziger Richter sein möge und dass er ihm all das Gute, das er in seinem Leben getan hat, reichlich vergelte.





Bad Rotenfels, den 9. Februar 2024





Cari fratelli e sorelle in lutto,


lunedì abbiamo celebrato la festa di Sant'Agata. A Catania, in Sicilia, lei è particolarmente venerata. Ho letto che durante la festa cittadina di tre giorni, vi partecipano fino a un milione di persone tra celebrazioni, messe e processioni. Il nostro fratello Giuseppe era originario della Sicilia. L'isola, con la sua flora e fauna, ha lasciato un'impronta indelebile in lui: per tutta la vita si è sentito connesso con la natura. Più tardi, a Bad Rotenfels, il giardino divenne per lui un piccolo paradiso.


Giuseppe era un pioniere. Nel 1960, all'età di 23 anni, rispose all'invito di lavorare qui in Germania. Seguì le orme dei suoi due fratelli maggiori, che dopo un certo periodo in Germania fecero ritorno in Italia.


A differenza loro, Giuseppe decise di rimanere qui.


Già da subito, lasciò l'ostello per cercare una stanza privata, E trovò una nuova famiglia presso i Carl. Con Zia Martha ebbe un legame stretto fino alla fine dei suoi giorni. Il suo arrivo in Germania segnò l'inizio di un nuovo capitolo, caratterizzato da speranza e determinazione. Trovò una nuova patria e stringeva molte amicizie, tra cui la famiglia Rohwer, che condivideva la sua passione per la natura.


Nel 1965 sposò Vincenza. Il loro matrimonio non fu solo l'inizio del loro cammino insieme, ma anche un simbolo del loro radicamento nella nuova patria di Bad Rotenfels.


Qui nacquero i loro figli Pietro e Antonia, ai quali Giuseppe e Vincenza offrirono il dono più grande che genitori possano dare: amore, sicurezza e la possibilità di realizzare i loro sogni.


Giuseppe non dimostrò solo grande impegno sul lavoro, ma vide anche che qui in Germania, con una buona educazione e dedizione, si poteva avere successo. Così sostenne i suoi figli nel loro percorso educativo, permettendo ad Antonia di intraprendere una carriera notevole grazie alla sua formazione linguistica, e a Pietro, nonostante il suo desiderio inappagato di suonare l'organo, di scoprire la sua passione per la scrittura e di diventare un caporedattore di successo di una rivista specializzata.


La vita di Giuseppe fu, come detto, caratterizzata da dedizione e cura - non solo per la sua famiglia, ma anche per i suoi amici e la comunità. Giuseppe era noto per le sue abilità artigianali, la sua disponibilità e ospitalità. La sua porta era sempre aperta, il suo tavolo sempre imbandito, e il suo giardino era un luogo d'incontro e di scambio.


Forse un'immagine eloquente della sua vita fu la sera prima della sua partenza, quando gustò felicemente la sua cioccolata preferita e diede a Vincenza un tenero bacio della buonanotte - una vita piena di amore, cura e gioia fino all'ultimo istante.


Nella sua fede trovò conforto e forza. Era un uomo di fede, la cui vita era segnata dalla fede cattolica, un assiduo frequentatore della chiesa, che trovava sostegno e rifugio nella comunità e nel servizio divino.


Giuseppe insegnò ai suoi simili che la vita è un dono prezioso da godere. La sua gioia di vivere, la sua apertura e il suo ottimismo incondizionato erano contagiosi. Fu un esempio di come affrontare le sfide senza perdere la fede e la speranza.


Oggi, mentre accompagniamo Giuseppe nel suo ultimo viaggio, vogliamo ricordare una persona che ha vissuto la sua vita con amore e dedizione.


Forse quell'albero, sotto il quale troverà il suo ultimo riposo, può essere un simbolo della sua forza, della sua bontà e del suo amore.


Noi cristiani crediamo che tutta la vita provenga da Dio e che un giorno a Lui ritorni.


Preghiamo quindi Dio affinché sia un giudice clemente e misericordioso per il nostro fratello Giuseppe e che gli renda abbondantemente tutto il bene che ha fatto nella sua vita.





Bad Rotenfels, il 9. Febbraio 2024




Chers frères et sœurs endeuillés,


Lundi, nous avons célébré la fête de Sainte Agathe. À Catane, en Sicile, elle est particulièrement vénérée. J'ai lu que lors de la fête de la ville, qui dure trois jours, jusqu'à un million de personnes participent aux célébrations, aux services religieux et aux processions. Notre frère Giuseppe était originaire de Sicile. L'île, avec sa flore et sa faune, a laissé des traces indélébiles en lui : tout au long de sa vie, il s'est senti connecté à la nature. Plus tard, à Bad Rotenfels, son jardin est devenu pour lui un petit paradis.


Giuseppe était un pionnier. En 1960, à l'âge de 23 ans, il a accepté l'invitation à travailler ici en Allemagne. Il a suivi les traces de ses deux frères aînés, qui après un certain temps en Allemagne sont retournés en Italie.


Contrairement à eux, Giuseppe a choisi de rester ici.


Dès le début, il a quitté le foyer pour trouver une chambre privée, ET il a trouvé un nouveau foyer chez la famille Carl. Avec Tante Martha, il a entretenu une relation étroite jusqu'à la fin de sa vie. Son arrivée en Allemagne a marqué le début d'un nouveau chapitre, caractérisé par l'espoir et la détermination. Il a trouvé une nouvelle patrie et noué de nombreuses amitiés, notamment avec la famille Rohwer, qui partageait sa passion pour la nature.


En 1965, il épousa Vincenza. Leur mariage ne fut pas seulement le début de leur vie commune, mais aussi un symbole de leur enracinement dans leur nouvelle patrie, Bad Rotenfels.


Ici, sont nés leurs enfants, Pietro et Antonia, à qui Giuseppe et Vincenza ont offert le plus grand cadeau que des parents puissent donner : amour, sécurité et la possibilité de réaliser leurs rêves.


Giuseppe a montré un grand engagement non seulement dans son travail, mais a également vu qu'ici, en Allemagne, avec une bonne éducation et de la diligence, on pouvait réussir. Ainsi, il a soutenu ses enfants dans leur parcours éducatif, permettant à Antonia de poursuivre une carrière remarquable grâce à sa formation linguistique, et à Pietro, malgré son désir inassouvi de jouer de l'orgue, de découvrir sa passion pour l'écriture et de devenir un rédacteur en chef à succès d'une revue spécialisée.


La vie de Giuseppe était, comme dit précédemment, caractérisée par le dévouement et le soin - pas seulement pour sa famille, mais aussi pour ses amis et la communauté. Giuseppe était connu pour ses compétences artisanales, sa serviabilité et son hospitalité. Sa porte était toujours ouverte, sa table toujours richement garnie, et son jardin était un lieu de rencontre et d'échange.


Peut-être une image parlante de sa vie entière fut la soirée précédant son départ, lorsqu'il a joyeusement savouré son chocolat préféré et donné à Vincenza un tendre baiser de bonne nuit - une vie pleine d'amour, de soin et de joie jusqu'au dernier moment.


Dans sa foi, il a trouvé réconfort et force. C'était un homme de foi, dont la vie était imprégnée par la foi catholique, un fidèle assidu de l'église, qui trouvait soutien et refuge dans la communauté et lors des services divins.


Giuseppe a enseigné à ses semblables que la vie est un cadeau précieux à savourer. Sa joie de vivre, son ouverture d'esprit et son optimisme inébranlable étaient contagieux. Il a été un exemple de la manière de faire face aux défis sans jamais perdre la foi et l'espérance.


Aujourd'hui, alors que nous accompagnons Giuseppe dans son dernier voyage, nous souhaitons nous souvenir d'un homme qui a vécu sa vie avec amour et dévouement.


Peut-être que l'arbre sous lequel il trouvera son dernier repos pourra symboliser sa force, sa bonté et son amour.


Nous, chrétiens, croyons que toute vie vient de Dieu et lui retournera un jour.


Prions donc Dieu afin qu'Il soit un juge clément et miséricordieux pour notre frère Giuseppe et qu'Il lui rende abondamment tout le bien qu'il a fait dans sa vie.








Bad Rotenfels, den 9. Février 2024



Kerzen

Kerze

Pietro Giarrizzo
entzündete diese Kerze am 25. Januar 2024 um 23.12 Uhr

Lieber Papa, in unseren Herzen wirst du weiterleben.

In Liebe
Pietro

Kondolenzen

Stimmungsbild

Gaetana DeMarco
schrieb am 26. Februar 2024 um 15.29 Uhr

"Der Herr wird mein Hirte sein"

In stiller Anteilnahme.



Fam.Gaetana DeMarco-Seidel

Termine

Der letzte Termin

Seelenamt, St. Marien Kirche

Samstag, 10. Februar 2024 18.00 Uhr

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